di Ferdinando Carcavallo
Non ho mai visto un film di Natale della ditta Boldi-De Sica, ma immagino non possa essere peggio di questo della coppia Verdone-Muccino.
Pur conservando la stima per Verdone e la simpatia per il giovane Silvio, devo dire che Il mio miglior nemico rappresenta davvero una grande delusione. Intendiamoci, non che le mie aspettative fossero granchè. Negli ultimi film Verdone si è fossilizzato in un personaggio che a lungo andare è diventato insopportabile, ma mi illudevo che la ventata di freschezza di un giovane collega potesse significare per il collaudato regista-attore romano quello che anni fa lui stesso fu per il grande Alberto Sordi (In viaggio con papà).
Beh, non solo la ventata di freschezza non c'è stata, ma il risultato è addirittura un film noioso, sconclusionato e per niente interessante. Situazioni e risvolti oltre il limite della logica narrativa, personaggi ambignu (dal punto di vista della scrittura), siparietti sentimentali inopportuni e retorici (il figlio che cerca il padre, il padre che cerca la figlia), la la cosa peggiore è sicuramente l'interpretazione monotona e esagerata di Verdone, un cineasta che ha firmato alcune delle ultime vere commedie all'italiana (Borotalco, Compagni di scuola) e che oggi a 56 anni sembra già in (avanzata) fase decadente.
Riguardo Silvio Muccino, considerando che a 17 anni ha firmato la sua prima sceneggiatura (1999, Come te nessuno mai), se oggi che ne ha 24 quello che riesce a fare è cose come queste che non hanno capo né coda, forse dovrebbe fermarsi un attimo a riflettere sul suo futuro. Peccato bruciarsi.
Pur conservando la stima per Verdone e la simpatia per il giovane Silvio, devo dire che Il mio miglior nemico rappresenta davvero una grande delusione. Intendiamoci, non che le mie aspettative fossero granchè. Negli ultimi film Verdone si è fossilizzato in un personaggio che a lungo andare è diventato insopportabile, ma mi illudevo che la ventata di freschezza di un giovane collega potesse significare per il collaudato regista-attore romano quello che anni fa lui stesso fu per il grande Alberto Sordi (In viaggio con papà).
Beh, non solo la ventata di freschezza non c'è stata, ma il risultato è addirittura un film noioso, sconclusionato e per niente interessante. Situazioni e risvolti oltre il limite della logica narrativa, personaggi ambignu (dal punto di vista della scrittura), siparietti sentimentali inopportuni e retorici (il figlio che cerca il padre, il padre che cerca la figlia), la la cosa peggiore è sicuramente l'interpretazione monotona e esagerata di Verdone, un cineasta che ha firmato alcune delle ultime vere commedie all'italiana (Borotalco, Compagni di scuola) e che oggi a 56 anni sembra già in (avanzata) fase decadente.
Riguardo Silvio Muccino, considerando che a 17 anni ha firmato la sua prima sceneggiatura (1999, Come te nessuno mai), se oggi che ne ha 24 quello che riesce a fare è cose come queste che non hanno capo né coda, forse dovrebbe fermarsi un attimo a riflettere sul suo futuro. Peccato bruciarsi.
Il mio miglior nemico, Carlo Verdone, Silvio Muccino, Alberto Sordi
1 commenti:
No no no, non condivido affatto: secondo me "Il mio miglior nemico" è un film dignitosissimo, per nulla originale, ok, ma comunque ben al di sopra delle varie commedie di Boldi-DeSica (e pure del modestissimo "In viaggio con papà"... riguardalo senza essere sotto gli effetti di stupefacenti..!).
;o)
BenSG
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