30 maggio 2006

R come Revenge

di Ferdinando Carcavallo

Chissà com'è che non è venuto in mente ai distributori italiani questo bizzarro titolo per il film tratto dal fumetto di Alan Moore V for Vendetta. Fumetto che per altro non ho mai letto, ma so che l'autore ha chiesto addirittura di non essere citato nei credits, tanto forte è la sua intenzione di prendere le distanze da questo adattamento di James McTeigue.
Avrà fatto bene? Non so.
So, però, che il film funziona bene. Il personaggio di V - la cui origine ha delle basi storiche, a quanto pare - è un mix tra Zorro, The Joker, Renato Curcio, Robin Hood e Edmond Dantes. Un rivoluzionario violento, ma non omicida, il cui intento è quello di convincere all'insurrezione gli abitanti di una Londra oppressa da un regime totalitario. E' interessante come la storia e i dialoghi (molto belli) dei personaggi portino lo swpettatore di volta in volta a stare da una parte o dall'altra rispetto le intenzioni rivoluzionarie del protagonista.
Qualcuno ha accusato questo film di essere un po' troppo indulgente verso il terrorismo, fino a diventarne un'apologia, ma si potrebbe dire lo stesso di Sandokan e Fra Diavolo. Come loro V non uccide la gente comune ma solo i soldati dell'esercito degli oppressori, e il suo progetto destabilizzante non prevede stragi, bensì pirotecniche esplosioni dal significato simbolico.
L'unica nota dolente del film è che alcuni aspetti essenziali siano trattati con troppa superficialità. Per esempio, non si capisce bene quale sia lo stato di oppressione che il regime infligge al popolo inglese, nè quali siano le limitazioni alla libertà dei cittadini a parte un coprifuoco e la censura televisiva. Non è certo poco, ma nemmeno abbastanza per giustificare l'epilogo della storia.
Grande spettacolo nella scena del mascheramento di massa (invenzione del film) e nei primi piani di Natalie Portman, protagonista assoluta senza maschera.

5 commenti:

Massimo Manuel ha detto...

Hey, se non ti dispiace, ti vorrei linkare sul mio blog...
Saluti!

Kinemazone ha detto...

@massimo: Lo pretendo! ;-)

Anonimo ha detto...

Condivido ciò che hai scritto (specialmente per il discorso sul presunto incitamento al terrorismo), ma ci terrei a sottolineare che il mascheramento, pur essendo un'idea sviluppata per il film, fu già più volte sfruttata in altre occasioni: tra le prime direi... un episodio di "Happy Days" nel quale tutti si travestirono da Fonzie per difenderlo da uno sceriffo arrogante!

Eh, che dotte citazioni... ;o)

BenSG

Kinemazone ha detto...

Dottissima, BenSG, ma questa è una sfida!
Allora io ti ribatto il videoclip di Discomusic di Elio e le storie tese in cui sono tutti travestiti da Zorro.
Vale?

Anonimo ha detto...

Mmm... vale, anche se i tempi sono decisamente altri...

;o)


BenSG