di Ferdinando Carcavallo
Il segreto di Lovecraft (Road to L.) è sicuramente una delle opere cinematografiche italiane più originali, fresche, interessanti degli ultimi dieci anni, e proprio per questo impossibile da vedere a cinema (è girato completamente in digitale), ma acclamatissimo ai festival in giro per il mondo. Finalmente è uscito in DVD per la Raro Video e così sono riuscito a vedere questo film che inseguo ormai da più di un anno, diventando ormai un'ossessione. L'ho visto di notte, approfittando della veglia al sonno instabile della piccola, e credo di aver così creato il contesto migliore per il film.
Per chi non lo sapesse, Il mistero di Lovecraft è un mockumentary, ovvero un finto making-of di un documentario vero (H.P. Lovecraft - ipotesi di un viaggio in Italia, contenuto nel DVD) he racconta del ritrovamento di un diario attribuito al maestro della letteratura horror H.P. Lovecraft e che ne proverebbe un sogiorno in Italia. Il film di Federico Greco e Roberto Leggio ci mostra come i realizzatori del documentario (un ragazzo e una ragazza americana, due registi italiani e un fonico spagnolo) nel ripercorrere il viaggio raccontato nel diario si siano imbattuti in misteriorsi riti presudo-dionisiaci e creature mostruose che ricorrono nella poetica dello scrittore di Providence.
Il film mi ha entusiasmato e terrorizzato allo stesso tempo. Tutto il mondo misterioso raccontato, il Polesine, i filo’, la biblioteca Marciana, erano tutte cose delle quali avevo sentito parlare ma di cui ignoravo il fascino.
Il film ha solo qualche piccolo debito nei confronti del celebre The Blair Witch Project (giusto il finale) e nonostante che per il 70% si parli inglese, alla fine è un lavoro che valorizza e diffonde un aspetto della nostra cultura popolare e tradizionale non molto conosciuta.
Le comunità del delta del Po che fanno vita a se e rigettano qualsiasi tipo di intrusione dall’esterno coltivando il mito del terrore per creature mostruose mi ha ricordandoto la comunità di The Village di Shyamalan. E poi, quello che più conta per valutare la riuscita di un mockumentary, è il fatto che mi abbia lasciato pieno di dubbi. Dubbi su quanto di quello che ho visto fosse fantasia, sceneggiatura e quanto fosse vero. Credo di poter afermare senza sembrare pomposo che Il mistero di Lovecraft, per la sua caratteristica di essere in pratica "il making-of di se stesso", possa essere definito meta-cinema. Non un cinema nel cinema ma un cinema fuori dello schermo.
Un lavoro come questo avrebbe dovuto prima di tutto essere finanziato come opera di interesse culturale nazionale, mentre invece (che tristezza) fatica ad essere distribuito.
Consiglio a tutti di trovare l'occasione di vedere questo film o di comprare il DVD.
Sul sito del regista Federico Greco c'è il calendario aggiornato delle prossime proiezioni (per i Napoletani: a giugno è all'Ischia Film Festival).
Auguro a questo film tutta lafortuna che merita.
H.P. Lovecraft, Federico Greco, Roberto Leggio, Racconti del Filò
3 commenti:
E' vero. L'ho visto a Roma. Una bella prova di regia ma, ahimè, troppo innovativo per i nostri produttori. Speriemo per l'estero.
Ale
troppo innovativo forse non proprio per i produttori, perché immagino che un produttore ci sia stato. secondo me il problema è il collo ad imbuto della distribuzione, che in italia è al paleolitico.
comunque concordo con quasi tutto quello che dice l'articolo. l'ho visto in DVD comprato da Rinascita (a Roma).
un'unica cosA: non mi interessa se sia tutto vero o falso. anzi, se fosse tutto falso sarebbe ancora più interessante.
è la riflessione di fondo che è bella.
andreas
uh grazie di aver detto che il film e' finalmente in vendita (e' un po' che non passo.. sorry)
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