di Ferdi Carcavallo
Checchè se ne dica, Texas è un grande film. Leggo in giro sul Web che Fausto Paravidino, regista e attore del film, malgrado la giovane età è già un noto interprete teatrale e che quindi dal suo debutto cinematografico molti si aspettavano di più. Ma di più, cosa? E’ riuscito a metter su un film commovente, moderno, poetico con una sceneggiatura che magari strizza un po’ troppo l’occhio al nuovo cinema americano nella sua coralità e il racconto non lineare (come l’ultimo oscar Crash), ma questo non è sicuramente un difetto. Del resto il fatto stesso di chiamare Texas la provincia rurale Piemontese è una dichiarazione di voler trovare una linea di continuità transoceanica tra due culture.
Ma non si può parlare di questo film senza parlare di Valeria Golino. A quarant’anni questa attrice ha ritrovato la freschezza recitativa (e fisica, direi) che non aveva all’inizio della sua fulminea carriera, che nel giro di poco negli anni ’80 passò da Peter del Monte a Dustin Hoffman e Tom Cruise. Il volto di Valeria Golino, con i suoi occhi azzurri che il tempo e la vita hanno reso più intensi e vivi, è la vera espressione del cinema italiano. Un cinema italiano fatto di idee e ispirazioni, di volontà di raccontare la realtà e sognare il futuro. Un cinema che ricorda quello dei grandi Rossellini, De Sica e Visconti. Forse sto esagerando, ma film come questi, o Respiro di Crialese e Le conseguenze dell’amore di Sorrentino mi fanno ricordare che esiste un cinema italiano che vale la pena di sostenere.
12 marzo 2006
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2 commenti:
la golino e' bravissima anche ne la guerra di mario, altro film degno di nota.. davvero grande il lavoro che ha fatto come attrice dai tempi di rain man!
No ragazzi, proprio no. Scusate, ma non ce la faccio.
Paravidino è un montato. Basta sentire una sua qualsiasi intervista fatta in occasione della presentazione a Venezia del film (qualcuna la potete trovare anche in rete.
Meglio che continui col teatro, un linguaggio che conosce assai meglio.
Questo Texas è uno dei film pìù pretestuosi, irritanti e urlati (mi riferisco allo stile della recitazione che pervade la pellicola)
della recente "produzion giovane-italica"...
Brava come sempre Valeria Golino (bellissimo e invisible, questo sì, "La guerra di Mario").
Ma fra questo Texas e i film di Crialese, Sorrentino o Capuano ci corre davvero un abisso.
Vediamo cosa ci riserverà il futuro cinematografico di Paravidino...ma per ora...bah.
Kapizzi
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