14 febbraio 2006

Roberto Succo

di Ferdi Carcavallo

Roberto SuccoRoberto Succo è un film francese del 2001 del quale avevo sentito parlare ma che finora non ero mai riuscito a vedere. Di solito più è lunga l'attesa più crescono le aspettative, ma devo dire che stavolta non mi ero fatto molte illusioni e, soprattutto, non ho cercato di compensare la mancata visione del film con letture critiche di eminenti critici o compagni blogger. Ed ho fatto bene, perchè vedere Roberto Succo è stata una vera sorpresa.

Il film di Cedric Kahn (La noia, Semafori rossi) racconta le scellerate gesta del criminale italiano Roberto Succo che negli anni '80 uccise barbaramente i genitori e poi fuggì dal maicomio criminale per continuare in Francia la sua carriera di assassino, ladro e stupratore. Un personaggio squallido, sicuramente, niente a che fare con i sofisticati e diabolici serial killer del cinema americano, però grazie ad una freddezza registica dal taglio documentaristico che ricorda in molti punti Gus Van Sant e (non vorrei esagerare) Lars Von Trier, il film riesce ad affascinare e se non fa tenere letteralmente il fiato sospeso, sicuramente si fa seguire nel tentativo di comprensione della psicologia e del disegno del protagonista.

L'attore principale, l'italiano Stefano Cassetti (Nemmeno il destino), ha un volto molto più inquietante del vero Roberto Succo. Uno sguardo gelido che resta impresso e che da solo turba più delle scene violente, tra l'altro del tutto assenti nel film. Il salto di Roberto SuccoAnche questo è un merito, fare un film su un serial killer con il minimo quantitativo di sangue necessario è un bell'esercizio.

Bello l'uso della camera nelle inquadrature che preludono agli eccessi d'ira del protagonista e la scena della ricostruzione della sortita di Succo sui tetti della prigione quando si dichiarò militante marxista e prigioniero politico. Ho ricordato ad un tratto le scene originali mandate in onda dai TG dell'epoca, compreso il tuffo finale che gli costò qualche giorno di prognosi.

Come nella realtà il film lascia molti punti in sospeso, come una delle vittime mai ritrovate e le curiose circostanze del suicidio di Roberto.

Da vedere, se capita. Il DVD è del tutto privo di extra (è Cecchi Gori...) ma si trova anche a 12,00 euro.


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