06 gennaio 2006

Jenifer (MOH #4)

di Ferdi Carcavallo

Il desiderio che lo "spettacolo" termini nel minor tempo possibile vi comincia a nascere dopo i primi 5 minuti del minifilm di Dario Argento, episodio numero 4 della serie Masters of Horror. Fino a quel momento, probabilmente, l'unica sensazione che avertite è il compiacimento di vedere dopo tanti anni un film di Dario Argento che sia recitato (anche se in inglese non importa), che abbia una trama e, soprattutto, che faccia spavento. Ma lo spavento dovuto alle prime apparizioni della protagonista, la diabolica ragazza bionda orrendamente sfigurata, antropofaga e ninfomane, ben presto diventa un mero ricordo, in quanto tutta la tensione del resto del film è incentrata sui pasti cannibali e sulle macabri performances sessuali della giovane Jennifer rappresentate da Argento in un tripudio di budella, carcasse e sangue spruzzato ovunque di uomini, donne, gatti e bambini. ben presto, però, la crudezza delle immagini sublima dal grottesco al ridicolo, caratteristica tipica dei film di Dario Argento che tuttavia lo salva dalle citazioni in tribunale.
Il personaggio di Jenifer nasce in una serie a fumetti di Bruce Jones e Bernie Wrightson pubblicata sulla collana americana Creepy che già sulle tavole era poco digeribile. Probabilmente, almeno dal punto di vista del gusto, il minifilm di Dario Argento è il gradino più basso della serie (ma non ho ancora visto tutti gli episodi). Difficilmente qualche altro maestro dell'horror è riuscito a coniugare atrocità e noia in poco più di 50 minuti di fiction.

Per quanto sia fastidiosa e terrificante l'esperienza della visione di Jenifer, dobbiamo tuttavia ammettere che è una delle cose migliori che ha realizzato Dario Argento negli ultimi dieci anni.

Masters of horror, Dario Argento, Jenifer, Bruce Jones

1 commenti:

Kinemazone ha detto...

Sky ha comprato l'intera serie, ma per ora non si conosce la data di programmazione.
Il volto di Jenifer geniale? Mah...in cosa? Tra l'altro il personaggio di Jenifer non è originale, come sai, ma è tratto da una storia a fumetti.
Ripeto, credo che questo mini-film sia la cosa migliore prodotta da Argento negli ultimi anni (da Phenomena, per intenderci), ma ciò non toglie che le tinte forti da fumetto splatter, appunto, abbiano danneggiato qualcosa che poteva essere un piccolo gioiello. La scena della "fellatio cannibale" è degna di un cinema horror italiano anni '80 (leggi Ruggero Deodato) che ha fatto il suo tempo.

CIao