16 ottobre 2005

Blek Giek

di Ferdinando Carcavallo

Blek Giek di Enrico Caria è un film del 2001, raro esempio di autentico spaghetti pulp. Una trama degna di Niccolò Ammaniti e la regia che ricorda Tarantino ma senza scimmiottarlo. I dialoghi e le situazioni parossistiche sono tipiche di una commedia non italiana, più vicina ad Almodovar che a Soldini. Gli interpreti Biagio Izzo, Lillo & Greg e Giovanni Mauriello sono certamente alla loro migliore esperienza cinematografica. Sopratutto Izzo, che a differenza di quando lavora con Parenti e Salemme, non è costretto a imitare se stesso e abbandona l'irritante personagio di Bibì. Non aspettatevi un capolavoro. Il film è pieno di trovate e intrecci divertenti e al limite dell'assurdo, ma il tutto è degnamente fatto con pochi mezzi, ma molta inventiva. Tra le cose memorabili la preghiera del pusher Scellone agonizzante che cerca di improvvisare una preghiera recitando: Padre eterno...che sei nei cieli...pieno di grazie...rimetti i debitori..anzi no, rimettiti nei miei panni...je so' nu buono guaglione....
Sarei curioso di vedere gli altri film di Caria, ma oltre Blek Giek non ci sono altri film in DVD. Per chi non lo sapesse Enrico Caria è regista e scrittore satirico, già collaboratore de Il Male e di Cuore ed ha realizzato finora quattro lungometraggi di cui Blek Giek è l'ultimo. Di un certo successo è stato L'uomo della fortuna del 2000 con Tony Sperandeo ed Enzo Cannavale, mentre gli altri meno noti sono Carogne (1995) con Alessandro Haber e 17 del 1992 con Mauriello e Peppe Barra.

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